A volte certe cose ti colpiscono inaspettate. Capita che un sabato sei in giro e un amico ti invita a pranzo.
Arrivi e all’indirizzo corrisponde un centro commerciale. Uno di quelli prima maniera tutti colorati, quasi inchiodato agli anni ottanta e con dentro una parrucchiera, un negozio di animali, un “tutto a un euro” e una pizzeria al taglio.
Cartoni da asporto impilati, tovaglie di plastica e sedie scompagnate. La luce blu al neon fa brillare la scritta “Paradiso” che ricorda un po’ il Drive In.
Dentro un pizzaiolo che lavora sodo e gente che beve birra mentre mangia una fetta di pizza. Birra. Ti aspetti la Prinz da 66 e invece è la Pils del Carrobbiolo, la Bitter dell’Orso Verde o la Scighera di Menaresta.
Ok da bere ce n’è.
Ci sediamo e proviamo ad ordinare ma Marco, il motore del Paradiso, dice che fa lui, che dobbiamo provare.
La prima pizza arriva quando le bottiglie sono già vuote, la 1056 è impressionante per quanto poco ti voglia tenere compagnia nel bicchiere.
Fame e primo morso. Cazzo. Sì perché quando ci vuole ci vuole. La pizza è buonissima. L’impasto è alto il giusto, cotto il giusto e buono. Molto più del giusto.
Ho condiviso con gli amici 5 pizze (le birre non si contano, vero?), tutte buonissime, e lo avete capito. Gli ingredienti sono tutti di prima qualità ma è sulla cura dell’impasto che il Paradiso gioca le sue carte: utilizzo di trebbie direttamente dai birrifici, utilizzo di farina di mais locale e di altre farine miscelate per dare esattamente l’effetto voluto da Marco. Non faccio classifiche perché dovrei prendere la residenza per provarle tutte prima di esprimere giudizi.
Usciamo, sapendo che torneremo presto. Questo posto è favoloso, un diamante nel cemento. Ruvido e senza fronzoli, con la forza di chi sa che è il proprio prodotto a parlare e non l’arredatore.
I ragazzi hanno una passione che lievita come i loro impasti e sentirli parlare delle scelte, del Salone del Gusto e degli ingredienti, di come non vogliono essere “confinati” nei disciplinari della pizza napoletana ed essere liberi di creare li fa sentire vicini alla filosofia che muove i nostri birrai.
Andateci perchè la passione per la pizza si è fermata a Vimercate.
Ecco un piccolo estratto della filosofia del paradiso, direttamente dal sito da cui ho preso la foto.
Il Paradiso della Pizza è una umile pizzeria d’asporto che cerca di proporre sapori semplici e genuini.
Il Paradiso della Pizza vi propone una pizza fatta con ingredienti semplici, ma di qualità, ma soprattutto propone la sua idea di pizza che spera che voi possiate condividere ed apprezzare.
Il paradiso della pizza – via Passirano 20 – Vimercate
all’ingresso del centro commerciale mi pareva di essere nella Jugoslavia anni 80. Ma il paradiso è dove meno te l’aspetti!
Ed e` proprio quello il bello della sorpresa… 🙂
Avesse solo un po’ di aria condizionata… d’estate fa caldo 🙂
Ci sono stato e come da tuo consiglio ho bevuto tutto
e sì Tyrser… abbiamo condiviso davvero un bel pranzo! là la classifica l’abbiamo fatta, però! La consiglio con gli asparagi e la carrettiera con le trebbie su tutte!
E la OG 1056 ha superato la OG 1045 solo per manifesta inferiorità di bottiglie nel frigo della seconda.
E comunque in Paradiso anche l’nduja era educata.
ah, e io che pensavo fosse solo perché a me piace di più 😉
se ha meritato un tuo post, meriterà una mia visita!
E per questo che l’indirizzo al fondo dell’articolo non è un dettaglio..
Bello, che qualcuno si ricordi ancora di parlare di birra, di cose buone, di un pranzo tra amici… Grazie, Marco.