Ci sono birre che fanno la fortuna di un birrificio; “imbroccare” il cavallo vincente, studiare e costruire una birra ad effetto o avere la grazia divina di ritrovarsela nei maturatori senza sapere perché è l’Eldorado del birraio.
Spesso il “famolo strano” mischiato ad una sana dose di passaparola porta il birraio, ed il birrificio, ad una fama nazionale e non solo.
Tutti la vogliono, tutti devono degustarla, tutti la cercano. Cosa?
Ma la birra Gardaland, quella per cui fai anche due ore di coda per 5 minuti di sano e violento godimento sensorial-emozionale.
A volte le birre Gardaland diventano birre-benessere: birre che ti coccolano e ti fanno stare bene, tanto da non vedere l’ora che sia venerdì sera per stappartele con calma, tanto domani è sabato.
Altre diventano, semplicemente, capolavori.
La Mummia è una di queste, la sour-session-beer per eccellenza.
Nata dalle mani sapienti del birraio del Birrificio Montegioco, Riccardo Franzosi, in armonia con botti orgogliose in cui ha riposato la Bigolla, la Barbera di Walter Massa, il profeta del Timorasso Derthona, questa birra è diventata, assieme ad alcune sorelle modestamente bellissime, una sorta di maledizione per il Birrificio e per Riccardo stesso.
Riccardo brassa numerose birre fortemente radicate nel territorio e nelle sue tradizioni: dalla Quarta Runa con le pesche di Volpedo alla Draco con sciroppo di mirtilli, dalla Tibir con mosto di Timorasso alla Open Mind con mostofiore (mosto di Barbera senza bucce, da Elisa Semino de La Colombera) a molte altre.
Birre che tutti vogliono e tutti cercano, birre che “non ce n’è mai abbastanza”, birre che sono il tormento e l’estasi del birraio che deve rispondere molto più spesso “finita” che “quanta ne vuoi” ai clienti.
Ma queste birre, al limite dell’eccezionale, fanno di lui un grande birraio?
Per me no.
Ecco… sento tuonare… mi spiego.
Riccardo secondo me è un grande, grandissimo birraio non per queste birre (o non solo) ma per il continuo lavoro di cesello, di crescita e di miglioramento che ha fatto sulle “birre base”, quelle cioè fatte “solo” con ingredienti tradizionali.
Runa e Rurale sono birre che negli ultimi due anni sono migliorate tantissimo: due ottime birre da bere in quantità ingenti e che rispecchiano appieno lo spirito conviviale e disincantato che aleggia su Montegioco: “Sta lì, sta citu e toca ňenta (stai zitto, non toccare niente) e bevi.”
La ricerca sulla ricetta, sui malti, sui lieviti (e ultimamente persino sui luppoli!) e su tutto il processo produttivo è evidente.
E questa mano, attenta e consapevole, si vede evidentemente sulla Runa Bianca, senza dubbio una delle migliori Blanche in Italia, birra in uno stile così difficile che anche in Belgio non riescono a farle così e, di sicuro, gli rode…e vai a far assaggiare della Rat Weizen ai tedeschi…
E tutto questo fa sì che, ad ogni visita a Montegioco, quasi mi dimentico delle birre speciali, di quelle “che le vogliono tutti” e, davanti a un bicchiere di Rurale, vedo Riccardo e il suo lavoro e mi sento, davvero, un nicchione, con una sete boia e anche un po’ schiavo della Runa….
E BravoCupio, hai ragione…..GrandeRiccardino!!! W i Nicchioni!!! ;)))
Sai che sei il mio birraio che si chiama Moreno e che fa birra in provincia di Siena preferito!
🙂
Fanculizzati 🙂
Preparati che mi devi sopportà per 4 giorni
Uff, vabbè dai facciamo sto sacrifizio…. 🙂
solo Bigolla di Massa? sicuro? mi pare anche botti della Colombera. e forse (forse) pure di un altro
sabato ho assaggiato una Mummia di oltre due anni in fase di rifermentazione… siccome il lambic giovane l’ho sempre beccato a posto, sono stato punito in patria 🙂
E beviti una cazzo di Rurale (semi cit.) 🙂
bevuto anche quella e ti quoto l’articolo, birra da merenda a secchiate di cui apprezzo soprattutto l’integralismo di una visione personale di certi stili
però bisogna essere onesti: si distinguerebbe da tanti onesti produttori mondiali senza le sue birre più famose? no
Sicuramente le “speciali” ne fanno uno dei birrifici più intriganti del panorama birraio, ma anche delle “semplici” birre sono godibili e divertenti e non vanno snobbate perchè non fanno legno.
Alle volte si tende a dimenticare che è vero che è l’attacco che vende i biglietti, ma è la difesa che vince le partite.
io non snobbo niente, ciuccio tutto quello che mi capita a tiro. però se stessimo parlando di un altro birraio (chessò, il Cat….), ti direi che le birre Gardaland sono il cavallo di troia per piazzare tutte le altre, che poi sono la spina dorsale di ogni birrificio. ovvio che per Riccardino questo discorso non funziona
io cerco sempre di essere onesto, nei limiti della mia predisposizione genetica. al Birrificio Italiano, nonostante la simpatia che raccolgo generalmente a piene mani, ci vado cmq a farmi le varie “session”. idem quando il Beppone tira fuori qualcosa di nuovo dal cilindro, vedi la Saaz Anarchy o come si chiama che vorrei tastare. da Riccardo sento meno quel tipo di urgenza sulla birre basi e più sui conigli che escono dal cilindro
“troia” è un po’ forte come termine ma te lo concedo 🙂
Comunque ammettiamolo: da Riccardo si va per il polletto e i salami del Pigi, il resto è à côté
Settimana scorsa il Beppone ha ribadito il Sons of Anarchy, aveva intenzione di valutare il Saaz Anarchy se il futuro avesse riservato un suo remake in bottiglia.
Saaz of Anarchy, sabato la imbarchiamo.
E già si pensa ad una versione 2.0 …
che gioie che mi date!
@Tyrser
e poi accusano Lelio di aprire blog solo per farsi pubblicità 😛
Bhè la marketta sapientemente infilata nei commenti di un post in cui parlo di un collega è un colpo di classe
ringrazia per l’assist, vecchia lenza
grazie!
la fattura è a 30 giorni. prego
la prima Mummia nacque solo da botti di Bigolla, ora qualche botte (usata comunque sempre per il Barbera) della Colombera c’è, ma non sono sicuro che ci stia riposando la Mummia. Così come si è vista passare una botte di Calvados per la Dolii Raptor last edition.
E ora se non ti bevi due Runa e una Rurale, ti racconto perché si chiama Mummia 😀
Grazie per le precisazioni a te e a SR!
e un’esperimento davvero interessante (strano non ci abbia pensato nessuno tranne me a casa mia) era la degustazione in successione di Dolii 1st edition e Bigolla, ti fa capire tante cose
secondo me quella al Calvados ha bisogno di tirare un po’ il fiato in bottiglia, col senno del poi mi ha portato barlumi di Calva Reserva. sono stato manina con sole due boccie, accidenti…
K copyright.
Sempre sia lodato.
Hai ragione, la Runa Bianca è ottima.
Il discorso si può applicare anche per i publican con quelle birra che io definisco “appestanti”, una volta messe in lista verrai lapidato in caso di loro rimozione (es. Kwak o Blomenbier).
Certo, ma queste birre spesso fanno cassetto.
Ormai sopporto con pazienza la birra nel bicchiere gay e la birra nella carta gay… 🙂
Bicchiere gay e assai pratico da lavare!
Metti che uno viene al pub in carrozza: avrà o no il diritto di frasi una Cacc come dio comanda?
chissa’ se a pasturana ci sara’ qualche bottiglia di montegioco da arrafare….??
Ci sarà Riccardo o Paolo. Credo tu possa arrangiare una consegna speciale di sicuro.
SR: da Riccardo sento meno quel tipo di urgenza sulla birre basi e più sui conigli che escono dal cilindro
Tanto per cambiare devo contraddire SR in quanto posso testimoniare come Riccardo (al quale sto facendo un accurato lavoro di assaggi) invece punti molto alle birre del filone “canonico” sulle quali sta lavorando non molto ma moltissimo come testimoniano le ultime versioni della stupenda, cremosa e bilanciata Runa, le miglioratissime e ora assunte ad alto rango Runa Bianca e Ratweizen e, dulcis in fundo, la Rurale che ora, dopo un inizio timido, sta diventando irresistibile e non solo per l’aumentata attenuazione:-)
infine, parlare di conigli nel cilindro a Montegioco mi pare fuori luogo anche se so che non volevi essere offensivo, lo so!
PS: sono capitato su questo post per caso, non ho tempo per un carteggio infinito e corposo e pregherei, temo invano, che SR non risponda ma faccia mea culpa davanti ad uno specchio
E’ esattamente il senso di quello che volevo scrivere: evidenziare il lavoro (e i risultati conseguenti) fatto da Riccardo sulle birre “canoniche”.
Fare le cose semplici non è per nulla facile.
temi invano! 😀
ti posso solo quotare, la crescita delle “basi” è evidentissima. però continuano a non rapirmi, pur eccellenti. il coniglio dal cilindro voleva essere un complimento, ed una citazione di Riccardino quanto modestamente imputa il successo di certe sue birre al culo (ovvio non sia vero, per il solo fatto che non tutti hanno lo stesso culo…)
l’ultima ratweizen che ho assaggiato era un po’ “meh”, a questo punto mi avete fatto venir voglia di cercarne un nuovo lotto.
Da quanto era in bottiglia la Rat weizen che hai bevuto? Perché va, ovviamente, bevuta fresca…
Poi, non che lo voglia sapere davvero, ma “meh” è un neologismo tecnico!? 😀
vale molto più di neologismi quali “pigna” o “mappazza”, prova a dirlo:
meh…
Comunque confido nel tuo consiglio, non ricordo il lotto, ma in effetti se la memoria non mi inganna era stata data ai gestori del Porco al tempo della merla, e l’abbiamo bevuta almeno un paio di mesi dopo…
…in effetti…
ma non andrei oltre o Tyrser ci banna a vita!
Porto il cemento a presa rapida in nave….
mappazza non è un neologismo e rende benissimo l’idea.
@tyrser
scusa se vado OT e ti scrivo qui ma ho visto su Mobi che definisci la Mikkeller Black imbevibile,sarei curioso di sapere perchè dato che l’ho bevuta svariate volte e non ho trovate grosse difficoltà!
Ciao Dino
No non mi riferivo alla Mikkeller Black, effettivamente non era chiaro.
Parlavo di Tactical Nuclear Pinguin e Sink The Bismark, due birre in cui la bevibilità è leggermente compromessa da un alcoolico più da grappa distillata di sfroso che da birra… 😉
in effetti,a quei prezzi poi direi che se la possono bere loro!grazie per la risposta,buona crociera!
Bhè mi ricordo a un Pre ZBF gente che faceva la coda per due cl a 10 gettoni….
io ancora vedo gente d’estate spendere 6euro per una corona con il lime..stanno comunque peggio loro!diciamo che in terra belga e soprattutto al pre-ZBF e ZBF punterei ad altro..meglio cosi,piu birre per noi.
Concordo!
Leccaculo.
infame
e’ intervenuto in questo blog……SUA SANTITA’ KUASKA! che saluto! W LE BIRRE BRIANZOLE! HAAAA HAAAA
D’accordissimo col Tyrser. Le ultime Runa che ho assaggiato erano da chapeau (poi, spillata dal Colonna e/o da Andy del Moeder…)
La Ratweizen è da sempre una delle migliori weiss italiane, una delle pochissime (forse tre) che bevo davvero volentieri!
[…] ogni nuovo intervento non stuzzica nel lettore qualche tipo di riflessione. Ad esempio un recente articolo su Montegioco e il suo birraio Riccardo Franzosi si apre con una frase illuminante: Ci sono birre che fanno la […]
[…] Il paradosso è che in una città come Roma – ma credo che il discorso valga anche per altri mercati – trovare le birre “speciali” di Montegioco è facile, mentre quelle “normali” assai più difficile. Ed è un peccato, perché è proprio sulle ricette da tutti i giorni che secondo me un birraio mostra le sue vere abilità. Si tratta di un concetto condiviso da molti: ieri Andrea Camaschella (conduttore della serata) la pensava assolutamente come me, mentre in passato Marco “Tyrser” Pion ha persino sentito la necessità di dedicare all’argomento uno specifico post. […]